DISCOGRAFIA
Lost in Tales è il primo album dei Capolinea 24, nato dalla voglia di raccontare e raccontarsi, utilizzando come linguaggio espressivo un rock semplice e immediato.
Il progetto, in lingua inglese, è composto da nove storie, ognuna delle quali ha una sua evoluzione.
La ricerca di un sound classic rock, il cui focus è puntato sulle chitarre di Angelo, unito alla voce pulita e melodica di Erica, fanno sì che “Lost in Tales” sia un’inedita commistione di due stili.
LOST IN TALES
TRACKLIST
1. I’m Ready To Go
2. Death Eater
3. Black Jack
4. Magic Glasses
5. Polka Dot Pig
6. Take Your Time
7. Here Today
8. The Rockness Monster
9. Twelve
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I singoli tratti da Lost in Tales
VIDEOCLIP DEI SINGOLI
“I’m Ready to Go”
«Gli occhi azzurri, come il cielo di un’estate americana, sono puntati sulla strada e sul deserto che pare essere infinito. Con un gesto si toglie sabbia e sudore dalla fronte, mentre preme sempre di più l’acceleratore del suo fuoristrada. Una nube di polvere si alza dietro di lei. È l’inizio del suo viaggio, mossa da un fuoco che le brucia dentro e non si spegnerà mai: ogni meta raggiunta sarà solo un altro punto di partenza.»
“I’m ready to go” strizza l’occhio al Southern rock anni ’80, è il primo singolo tratto dall’album Lost in Tales, del quale ha anticipato l’uscita.
Il videoclip, realizzato con la sapiente regia di Emanuele Torre, è ambientato in una terra onirica, sfondo del viaggio della protagonista: i riff volutamente catchy di chitarra e il ritmo incalzante di batteria e basso la accompagnano tra paesaggi assolati, corse in fuoristrada e antiche rovine.
“Magic Glasses”
Secondo singolo tratto da Lost in Tales, è una ballad che trova nella linea dell’arpeggio la sua identità musicale.
Il videoclip è un emozionante cortometraggio diretto dalla splendida mano di Dalilù: CHANGE YOUR REALITY… ma se non fosse sempre la scelta giusta?
La canzone trasporta in un mondo distopico in cui un semplice paio di occhiali possono far cambiare la percezione della realtà, spingendo a una riflessione ancora più ampia che si allarga alla condizione dell’umanità contemporanea.
È meglio vivere una splendida finzione o lottare affinché la realtà diventi qualcosa degno di essere vissuto?
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